domenica 28 agosto 2011

Partenza

Non una meta stabilita, non un progetto di ritorno.
Vicino o lontano non ha importanza.
Questo è viaggiare.

Ci si rivede a settembre, cari lettori! Quando? Chiedetelo al vento...



martedì 23 agosto 2011

Vivere

Non lamentiamoci della monotonia della vita. Vivere è l'avventura più incredibile che ci potesse mai capitare.

Probabilmente l'ha già detto qualcuno prima di me, così o con altre parole, ma lo scrivo comunque.



venerdì 12 agosto 2011

Vita extraterrestre? ✓Sì. No. Forse.

E’ stato calcolato che l’orizzonte cosmico1 dista all’incirca a 13,7 miliardi di anni luce dal nostro pianeta. Questo vuol dire che la luce delle stelle più lontane ha impiegato 13,7 miliardi di anni per arrivare fino a noi, un tempo tre volte più lungo dell’età della Terra. Inoltre, secondo recenti stime, il numero di stelle presenti nell’universo è pari ad un valore esprimibile con un 3 seguito da 23 zeri2. Ma non è tutto, perché grazie alla missione Kepler, la NASA ha individuato ben 1235 pianeti potenzialmente abitabili solo all’interno della nostra Galassia3.
Date queste premesse, è completamente illogico pensare che la Terra sia l’unico pianeta ospitante la vita, nell’immensità dell’Universo. Non importa essere esperti astronomi per capirlo, né eseguire complicati calcoli probabilistici, ma semplicemente usare un po’ di buon senso. «A parità di fattori la soluzione più semplice è da preferire» così recita il principio noto come Rasoio di Occam4, con il quale si tende ad eliminare da un’ipotesi gli elementi più complicati e non necessari. Ora, è più semplice pensare che la vita si sia sviluppata un’unica volta, in un solo pianeta fra i miliardi di miliardi presenti nel cosmo, in un momento non precisato, grazie ad una reazione a catena chimico-biologica dall’origine non ben definita, o che la vita esista distribuita nell’universo e si sia sviluppata non una, bensì infinite volte, grazie all’impressionante quantità di spazio e materia? Ovviamente non si può azzardare un’ipotesi tanto impegnativa senza l’appoggio di valide argomentazioni. Parlare di prove in questo caso è esagerato, ma possiamo esaminare fatti, studi e scoperte e considerarli come indizi o suggerimenti.
L’esistenza o meno di extraterrestri è un problema che, al giorno d’oggi, si può affrontare ancora solamente da un punto di vista teorico, ma ciò non esclude che sia un argomento affascinante per scienziati e filosofi, quanto per la gente comune. Ed è da qui che nasce l’ufologia, la pseudo-scienza che si occupa di raccogliere e analizzare documenti riguardanti gli UFO5, ovvero i presunti segnali del passaggio sulla terra di forme di vita aliene. Nel corso della storia sono stati registrati numerosissimi avvistamenti, eventi misteriosi,“contatti ravvicinati” e “rapimenti” e ancora oggi in tutto il mondo vengono segnalati casi analoghi. Come scrivono i giornalisti Pippo Battaglia e Walter Ferreri nel loro famoso saggio C’è vita nell’Universo?, «sono numerose le ipotesi che possono spiegare la natura degli UFO. Si potrebbe, per esempio, pensare che all’origine di un certo numero di avvistamenti vi siano, in realtà, fenomeni geofisici ancora poco conosciuti, oppure velivoli sperimentali segreti, senza tuttavia escludere del tutto la natura extraterrestre. La verità è che noi non possiamo spiegare tutto con la razionalità e le conoscenze.»6
Nonostante questo, il ragionamento può essere un ulteriore mezzo per sostenere la tesi proposta: basta infatti applicare alcune semplici regole della logica per capire che la presenza di vita nell’universo all’infuori della Terra è più probabile della sua assenza.
Per dimostrare che la vita nell'universo ESISTE basterebbe trovare un solo luogo nell'intero universo dove essa sia presente, ma per dimostrare che la vita NON ESISTE bisognerebbe dimostrare che in NESSUN luogo dell'intero universo esiste una qualsiasi forma di vita. Viceversa, per FALSIFICARE la prima teoria, cioè per dire: E' FALSO CHE la vita nell'universo ESISTE, bisognerebbe controllare tutto l'universo e accertarsi che non esista neanche il più piccolo insignificante batterio, mentre per FALSIFICARE la seconda teoria, cioè per dire: E' FALSO CHE la vita nell'universo NON ESISTE basterebbe trovare un unico luogo in cui essa invece esiste. Riassumendo questo cervellotico concetto, è più facile dimostrare che la vita nell'universo esiste che negarlo, ma allo stesso tempo è più facile negare che essa non esiste, piuttosto che dimostrarlo.
Da ciò si evince che l’ipotesi dell’assenza di vita nell’universo è falsificabile, secondo il criterio di falsificabilità7 ideato da Karl Popper per distinguere le teorie scientifiche da quelle non scientifiche. Così l’esobiologia, ovvero lo studio teorico di possibili forme di vita extraterrestri, diventa un valido campo di ricerca scientifica. Due importanti episodi della storia di questa scienza sono stati il ritrovamento del meteorite Murchison nel 1969 e di alcuni meteoriti provenienti da Marte nel 1997. Nel meteorite Murchison sono stati ritrovati oltre cento tipo diversi di amminoacidi, le basi chimiche della vita; mentre con l’esame dei meteoriti provenienti da Marte sono stati trovati alcuni microfossili di batteri extraterrestri8. Ma se tutto questo mette una certa curiosità, ancora più interessante è lo studio dell’origine della vita, terrestre e non. Come si trova scritto nel saggio Vita nel cosmo. Esistono gli extraterrestri? di Steven J. Dick9, alcuni biologi, opponendosi agli evoluzionisti, cercano la chiave di una biologia universale, sostenendo dunque la teoria della Panspermia10. Si pensa comunemente che la base chimica della vita sia il carbonio (così come avviene sulla Terra), ma alcuni sostengono che forme di vita alternative potrebbero svilupparsi dal silicio, essendo un elemento simile al carbonio stesso.
Infine c’è chi si domanda se su altri pianeti siano presenti delle specie intelligenti. In caso affermativo, perché non cercano di comunicare con noi? «È possibile» spiega il noto astrofisico Stephen Hawking «che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi? Una spiegazione più plausibile è che vi siano scarsissime probabilità che la vita si sviluppi su altri pianeti o che, sviluppatasi, diventi intelligente.»11 In realtà, in aggiunta a quanto detto in precedenza, non solo è probabile che altre forme di vita siano presenti nell’universo, ma è ragionevole pensare che in molti altri pianeti si siano sviluppate razze intelligenti. Questo è ciò che sostiene anche il fisico Paul C.W. Davies: «La coscienza, lungi dall’essere un incidente insignificante, è un tratto fondamentale dell’universo, un prodotto naturale del funzionamento delle leggi della natura, alle quali è collegata in modo profondo e ancora misterioso. […] Se questo modo di vedere le cose è giusto, se la coscienza è un fenomeno basilare che fa parte del funzionamento delle leggi dell’universo, possiamo supporre che sia emersa anche altrove. La ricerca di esseri alieni può dunque essere vista come un modo per mettere alla prova l’ipotesi che viviamo in un universo che non solo è in evoluzione, come dimostra l’emergere della vita e della coscienza dal caos primordiale, ma in cui la mente svolge un ruolo fondamentale.»12
In ogni caso, esiste un ultimo, semplicissimo motivo per cui dovrebbe esistere la vita nell’universo: esso è talmente vasto che se ci fossimo solo noi, sarebbe un grande spreco di spazio13.



Note:

1.          Secondo la teoria del Big Bang, con l’espressione orizzonte cosmico si intende il limite estremo di espansione dell’universo.
2.          La stima è stata effettuata lo scorso gennaio dagli astronomi americani Pieter van Dokkum e Charlie Conroy. Fonte: Ansa
3.          NASA trova molti pianeti simili alla Terra nella zona abitabile, potrebbero avere acqua liquida, articolo pubblicato su Gaianews.
4.          Con l’espressione Rasoio di Occam, si indica un principio metodologico espresso nel XIV secolo dal filosofo e frate francescano inglese William of Ockham, noto in italiano come Guglielmo di Occam. La metafora del rasoio concretizza l'idea che sia opportuno, dal punto di vista metodologico, eliminare con tagli di lama e mediante approssimazioni successive le ipotesi più complicate. In altri termini, non vi è motivo alcuno per complicare ciò che è semplice. Fonte: Wikipedia
5.          La sigla sta per Unidentified Flying Object, in italiano: Oggetto volante non identificato. Per estensione tale sigla viene utilizzata per indicare qualsiasi avvistamento misterioso.
6.          Pippo Battaglia -Walter Ferreri, C’è vita nell’Universo? La scienza e la ricerca di altre civiltà, Torino 2008
7.          Il criterio di falsificabilità afferma che una teoria, per essere controllabile, e perciò scientifica, deve essere “falsificabile”: in termini logici, dalle sue premesse di base devono poter essere deducibili le condizioni di almeno un esperimento che la possa dimostrare integralmente falsa alla prova dei fatti. Fonte: Wikipedia
8.          Wikipedia, voce: esobiologia
9.          Steven J. Dick, Vita nel cosmo. Esistono gli extraterrestri?, Milano 2002 (ed. originale 1998)
10.      La Panspermia è una teoria scientifica che suggerisce che i semi della vita (in senso ovviamente figurato) siano sparsi per l'Universo, e che la vita sulla Terra sia iniziata con l'arrivo di detti semi e il loro sviluppo. È implicito quindi che ciò possa accadere anche su molti altri pianeti. Per estensione, semi si potrebbero considerare anche semplici molecole organiche. Una conseguenza della Panspermia è che la vita, in tutto l'Universo, dovrebbe avere una biochimica sorprendentemente simile, perché deriverebbe dagli stessi organismi ancestrali. Fonte: Wikipedia
11.      Stephen Hawking, L’universo in un guscio di noce, Milano 2010 (ed. originale 2001)
12.      Paul C.W. Davies, Siamo soli? Implicazioni filosofiche della scoperta della vita extraterrestre, Roma-Bari 1998 (1a ed. 1994)
13.      Contact, USA, 1997, regia di Robert Zemeckis