Estraniamoci un attimo dalla guerra fra i severissimi Trekkers e i fanatici della fantascienza tutta effetti speciali-colpi di scena per dare un giudizio super partes di questo nuovo blockbuster di J.J. Abrams.
Sebbene Into Darkness abbia effettivamente dato un taglio più moderno alle avventure dell'Enterprise rinunciando all'assoluta fedeltà alla serie classica, risulta tuttavia essere una pellicola ricca di pregi in molti ambiti.
Non sono tanto le esplosioni e le peripezie dei protagonisti a rendere accattivante il film, ma piuttosto lo studiato alternarsi di atmosfere divertenti e drammatiche. Si tratta di un equilibrato mix che valorizza ogni scena: diversi i momenti per commuoversi, ma non manca lo spazio per una bella risata. Va inoltre spesa una parola per i dialoghi, decisamente brillanti e non banalizzati da frasi fatte.
Per quanto riguarda la trama, essa non si discosta dallo schema lineare "comparsa del nemico - inseguimenti e battaglie - scontro finale - lieto fine". Del resto, Into Darkness rimane pur sempre un film di intrattenimento, in qualche modo obbligato a seguire degli standard per trovare l'approvazione del grande pubblico. Colpi di scena e situazioni inaspettate, tuttavia, sono garantiti.
In aggiunta, il punto di maggior forza risiede sicuramente nella caratterizzazione dei personaggi e nella notevole interpretazione da parte degli attori protagonisti. Il giovane e impetuoso Kirk (Chris Pine) e il logicissimo Spock (Zachary Quinto) consolidano il loro bellissimo rapporto avviato nel precedente film, ma un altro affascinante personaggio entra qui in scena: lo spietato Khan, interpretato magistralmente dall'attore britannico Benedict Cumberbatch. Non si tratta del "cattivo a tutto tondo", bensì di un nemico-vittima con luci ed ombre, un vendicatore solitario avvolto in un alone di mistero. Finalmente un personaggio fuori dalla schiera dei "buoni" di cui poter prendere (moderatamente!) le parti.
Ecco però che arriviamo ai punti dolenti di questa pellicola. Innanzitutto una bocciatura completa del personaggio di Carol Wallace, figlia dell'ammiraglio Marcus. La sua bellezza tipicamente artificiale si affianca ad una presunta intelligenza poco credibile, dando così origine ad un personaggio femminile utilizzato come amo da pesca nel trailer, ma di fatto inutile per lo svolgimento della storia. Seconda pecca: tanta "fanta" e poca scienza. Possiamo chiudere un occhio sulle futuristiche tecnologie, ma alcune scene richiedono un certo sforzo di volontà per essere accettate da chi conosce, anche minimamente, le leggi della fisica.
Ma nonostante questi incidenti di percorso, Into Darkness risulta essere un film più che riuscito, un'occasione per evadare un poco dalla quotidianità e fare un volo nello spazio.
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