venerdì 25 febbraio 2011

George, we miss you

Per festeggiare il compleanno di George Harrison, il più giovane, il più introverso e il più mistico dei Fab Four, ho deciso di lasciarvi una delle sue canzoni migliori e forse la più conosciuta. Something dice tutto sul talento musicale e compositivo di Harrison, spesso passato in secondo piano a causa del grande successo della coppia Lennon/McCartney. Sebbene sia stato stroncato nel 2001 da un tumore al cervello (le sue ceneri sono state sparse nelle acque del Gange, fiume sacro indiano, secondo le sue volontà) la musica di Harrison non verrà mai dimenticata.
«When you've seen beyond yourself, then you may find, peace of mind is waiting there.» George Harrison



Something in the way she moves
Attracts me like no other lover
Something in the way she woos me
I don't want to leave her now
You know I believe her now
Somewhere in her smile she knows
That I don't need no other lover
Something in her style that shows me
Don't want to leave her now
You know I believe her now
You're asking me will my love grow
I don't know, I don't know
You stick around now it may show
I don't know, I don't know
Something in the way she knows
And all I have to do is think of her
Something in the things she shows me
Don't want to leave her now
You know I believe her now

lunedì 21 febbraio 2011

Birthday

Tanti auguri a me, tanti auguri a me!!
Questo diciassettesimo anno di età (sono così vecchia? :-P) si prospetta pieno di avventure...





domenica 20 febbraio 2011

Reality Show: la realtà che nasconde la realtà

Sicuramente molti conoscono la drammatica vicenda di Truman Burbank, il protagonista del pluripremiato The Truman Show, film diventato ormai un cult del cinema americano. Il povero Truman è «in onda senza saperlo»1: la sua tranquilla vita a Seahaven, in realtà un gigantesco studio televisivo, viene trasmessa fin dalla sua nascita, 24 ore su 24, sulle reti di tutto il mondo.
Non ci sarebbe nulla di cui stupirsi se tale film fosse stato trasmesso nelle sale cinematografiche soltanto un paio di anni fa, ma è sorprendente quanto l’intuizione del regista Peter Weir sia stata profetica, considerando che la pellicola è stata prodotta e presentata nel lontano 1998. Weir intendeva portare all’estremo le caratteristiche del Reality Show, una tipologia di programma televisivo allora nascente negli Stati Uniti, ma destinata a diventare un fenomeno mediatico senza precedenti nella storia della televisione.
Il Reality Show ha conosciuto il periodo di maggior successo nei primi anni Duemila, grazie alla diffusione su scala mondiale del famigerato Grande Fratello (in inglese Big Brother). La vita quotidiana di dieci persone normali in un’unica Casa, costantemente sorvegliata dalle telecamere, sembra aver conquistato completamente il pubblico di tutto il Pianeta, tanto che diverse versioni di questo Reality sono state create in ben 42 Paesi del mondo2.
Per quanto riguarda il nostro Paese, a partire dal nuovo Millennio sono nati numerosi altri programmi sulla falsa riga del Grande Fratello, così ecco come L’Isola dei Famosi, La Talpa e La Fattoria si sono insinuati nelle case degli italiani, distogliendo la loro attenzione dalla realtà, tramite la realtà. Affermazione che può sembrare paradossale, ma non è forse vero che tutto il tempo impiegato a spiare la gabbia ‘Uomo’ allo zoo della televisione, potrebbe essere meglio utilizzato per rendersi più consapevoli di ciò che realmente accade attorno a noi? E’ inutile ripetere che l’Italia è ormai allo sfacelo, economicamente e politicamente, così come è inutile ricordare che il Medio Oriente è devastato da guerre insensate e che i disastri ambientali stanno distruggendo, in tutto il mondo, interi ecosistemi. Paradossalmente questo è ciò che ci sembra più irreale, così lontano dalla nostra vita quotidiana, la quale invece viene brillantemente standardizzata dai personaggi delle varie Case, Isole o Fattorie. La finzione diventa realtà, il mondo reale diviene distante e illusorio.
Ma, è bene considerare un altro aspetto dei Reality Show, ovvero la diseducazione che trasmettono, in primis agli spettatori più giovani. Già nel 2004, al tempo della seconda edizione dell’Isola dei Famosi, l’Unione Italiana Genitori riteneva questo un programma altamente diseducativo3, in quanto gli adolescenti non potevano che trarre danno dall’assistere a continue liti, comportamenti aggressivi, scorretti o addirittura volgari da parte dei VIP tenuti in cattività sull'isola. Infatti è noto che i giovani tendano facilmente ad imitare i ‘modelli’ che la televisione propone, poiché così facendo sembra loro di avvicinarsi maggiormente alla strada per il successo.
A questo proposito, è evidente come i Reality Show abbiano rivoluzionato, in negativo, il modo di entrare nel mondo dello spettacolo. Se una volta per diventare famosi era necessario coltivare un proprio talento, cercare occasioni per mostrare al pubblico le proprie capacità, nonché lottare e migliorarsi continuamente per raggiungere livelli sempre più alti, oggi la fama si raggiunge con poco. Infatti non è più necessario eccellere in qualcosa, basta vivere per qualche mese sotto l’occhio vigile di centinaia di telecamere e comportarsi in modo da suscitare gossip e polemiche. Forse è per questo che la televisione di oggi viene definita spazzatura, essendosi ormai riempita di showgirls e altri personaggi usciti dai Reality che possono contare su un vasto repertorio di insulti, ma incapaci di parlare un italiano corretto e sprovvisti di qualunque talento artistico.
Infine è da considerarsi l’impatto economico dei Reality Show, i quali non sono altro che un modo per controllare o addormentare le ansie e i sentimenti del grande pubblico, per trasformare gli spettatori, attraverso i modelli di consumo, in potenziali clienti4. Infatti, la sponsorizzazione di una vasta gamma di prodotti (vestiti e accessori in primo luogo) all’interno del Reality, ha una grande influenza nelle scelte d’acquisto del pubblico, che si identifica inevitabilmente con i personaggi e tende ad omologarsi ai modelli che propongono. Inoltre, ad incrementare questo business televisivo concorrono anche il basso costo di produzione di questo tipo di programmi, e il grande circolo di denaro legato alla presenza dei ‘nuovi vip’ in altre trasmissioni.
Concludendo, è bene rendersi conto che il Reality Show è soltanto un’operazione commerciale e politica, che, a dispetto del suo stesso nome, di reale ha ben poco.
 

NOTE:
1 Slogan di The Truman Show, USA, 1998
2 Wikipedia, voce: Grande Fratello
3 Publiweb, Isola dei Famosi – Piovono le critiche: è diseducativo
4 Carlo Freccero, documento on line

mercoledì 9 febbraio 2011

Ora di filosofia

Dati ordinati secondo un livello decrescente di attenzione.
L'ordine è stato stabilito a discrezione dell'operatrice.

n°1 alunno è decisamente interessato alla lezione
n°7 alunni/e seguono la lezione (o così pare)
n°4 alunni/e prendono appunti
n°1 alunna prende troppi appunti
n°3 alunni/e scrivono ...[dato mancante]
n°1 alunna rassegnata legge ad alta voce il brano dal libro
n°1 alunno sfoglia il libro a caso
n°3 alunni fissano con sguardo vacuo il nulla davanti a loro
n°2 alunne parlottano fra loro di tanto in tanto
n°2 alunni fanno (o copiano?) il compito di matematica
n°1 alunna gioca con il cellulare
n°1 alunno gioca con il Nintendo DS
n°1 alunno dorme


Data 9-02-2011
Ore [dato approssimativo] 9.30
n°alunni presenti: 29
n°alunni assenti: 1

Indagine effettuata da: me.

"...26, 27, 28, più 1 assente 29. Ehi, qualcosa non torna, la classe è composta da 30 alunni.
Ah, ma certo, ho dimenticato la sottoscritta."

n°1 alunna meno attenta di tutti, in quanto occupata nella meticolosa indagine di cui sopra