sabato 31 agosto 2013

Toph

All'apparenza una fragile ragazzina cieca, Toph fin da bambina nasconde ai genitori la sua vera natura e un'identità segreta sorprendente. Si tratta infatti di una eccezionale earthbender, che - grazie al finissimo udito e all'acuta percezione delle vibrazioni - ha sviluppato un'abilità di combattimento fuori dal comune. Sebbene agli occhi dei genitori si sia mostrata sempre come una fanciulla tranquilla e remissiva, pronta ad obbedire alle severe raccomandazioni del padre, Toph possiede un carattere forte e ribelle. Di nascosto partecipa a pericolose gare clandestine di earthbending, risultando sempre vincitrice contro avversari dieci volte più grandi e grossi di lei. Eppure Toph, prigioniera fra le stesse mura di casa, non ha amici... Fino a quando Aang, il giovane Avatar non assiste ad una sua strepitosa performance e capisce che proprio lei sarà l'insegnante di earthbending che da tanto tempo stava cercando.


Non è perfetto, ma sono abbastanza soddisfatta di questo disegno


[Toph è uno dei miei personaggi preferiti della serie animata "Avatar - The last Airbender" Per approfondire: Avatar]

Vi presento Joe Black

Quando si dice... Guardare la morte in faccia.

In questo bellissimo film di Martin Brest sembra che il famoso detto sia stato preso alla lettera.
Joe Black, affascinante giovane dalle misteriose origini, si presenta all'improvviso a casa del magnate Bill Parrish. Il ragazzo non tarda a svelare all'anziano industriale di essere niente meno che la Morte in persona, giunta in sembianze umane per "sperimentare" la vita. Joe ha scelto Bill come guida nel mondo degli uomini e se lui accetterà questo insolito incarico, la sua morte potrà essere rimandata di qualche tempo. Tuttavia, ciò che per Joe nasce come un semplice svago, si trasformerà in un'esperienza profonda, un evento unico nell'intera storia dell'universo. Quando infatti conoscerà Susan, figlia minore di Bill, il giovane se ne innamorerà perdutamente.
Forte delle superbe interpretazioni di Anthony Hopkins nei panni di Bill Parrish, e di Brad Pitt  nel ruolo di Joe Blak, questa pellicola di notevole durata (circa tre ore) non delude mai gli spettatori. I divertenti episodi paradossali sono equilibrati dall'estrema delicatezza nel trattare i temi dell'amore e della perdita. Molto interessante è anche la differenziazione dei punti di vista - non resa attraverso particolari espedienti tecnici, bensì chiara nelle parole e nelle azioni dei personaggi. Ognuno di essi infatti è completo, la sua personalità viene sempre approfondita, nulla è dato per scontato.
Curioso, inoltre, che la Morte voglia "imparare a vivere", pare quasi una contraddizione. Eppure forse in questo si nasconde il messaggio profondo del film. Non si tratta solo di un carpe diem moderno, ma anche e soprattutto di un invito ad accettare la morte come qualcosa di inscindibile dalla vita stessa. La morte, sembra voglia dirci l'autore, non è nè malvagia nè ingiusta: fa parte della natura.
Naturalmente, ampio spazio viene dedicato all'inconsueto amore fra Joe e Susan, raccontato con attenta sensibilità. Per questo il film è consigliatissimo agli inguaribili romantici, che senz'altro verseranno qualche lacrima nel finale.
Last but not least, un particolare riconoscimento alla colonna sonora, che porta la firma del compositore Thomas Newman. Se riascoltate in seguito, le sue melodie struggenti rievocheranno ogni attimo di questa storia incredibile.




"Non un'ombra di trasalimento, non un bisbiglio di eccitazione; questo rapporto ha la stessa passione di un rapporto di nibbi reali. Voglio che qualcuno ti travolga, voglio che tu leviti, voglio che tu canti con rapimento e danzi come un derviscio! Voglio che tu abbia una felicità delirante! O almeno non respingerla. Lo so che ti sembra smielato ma l'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi. Io ti dico: Buttati a capofitto! Trovati qualcuno che ami alla follia e che ti ami alla stessa maniera! Come trovarlo? Be', dimentica il cervello e ascolta il cuore. Io non sento il tuo cuore perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente, beh, equivale a non vivere. Ma devi tentare perché se non hai tentato non hai mai vissuto." [Bill Parrish alla figlia Susan]