Quando si parla del
potere dell'immagine, sia in positivo che in negativo, spesso ci si riferisce ai più moderni mezzi di comunicazione, come la televisione, il cinema, il web. Ma le informazioni che riceviamo attraverso le immagini non sono solo quelle degli spot pubblicitari, dei servizi al telegiornale o degli effetti speciali al cinema. Il potere visivo è così forte perché noi percepiamo in massima parte la realtà come
immagine.
Il senso della vista nell'uomo è sicuramente il più sviluppato e quello grazie al quale, fin dall'infanzia, assimiliamo la quasi totalità delle informazioni che provengono dal mondo che ci circonda.
Il bambino apprende, innanzitutto, per imitazione: osserva ciò che fa il genitore e tenta di farlo a sua volta. Non è un caso, inoltre, che i libri per l'infanzia siano caratterizzati dalla presenza di numerose immagini. Il bambino è affascinato dalle figure e dai colori: nella sua mente i disegni dei libri cominciano a "muoversi" e a "parlare", insomma inizia quel processo immaginativo di
creazione che lo accompagnerà ogni volta che si troverà fra le mani un libro avvincente. Tuttavia il "salto" dal libro con le figure al libro di sole parole è difficile per molti bambini e determinerà il loro futuro di lettori.
Qui entra in scena l'altro fondamentale mezzo di comunicazione, ovvero la parola scritta. Non bisogna sottovalutare il suo potere, anzi è necessario dire che attraverso la scrittura si possono trasmettere messaggi che le immagini rischiano di banalizzare o semplificare in modo eccessivo.
La parola scritta, in fondo, è alla base di un universale sistema d'apprendimento: nonostante l'utilizzo di nuovi
media per approfondire o per rendere più accattivanti alcune tematiche affrontate sui banchi di scuola, qualsiasi metodo di studio è pressoché incentrato sull'analisi di testi scritti. Inoltre, che senso avrebbe proporre ai giovani lo studio della letteratura se non la si considerasse di importanza fondamentale per lo sviluppo della società? Non si può negare infatti che intellettuali e scrittori di ogni tempo abbiano espresso o influenzato il pensiero della collettività. Per fare un esempio estremo si puo' citare l'effetto che ebbe il
Werther di Goethe su numerosi rampolli della borghesia ottocentesca, a tal punto colpiti dalla drammatica vicenda del protagonista, da essere spinti loro stessi al suicidio. Se questo non è
potere della scrittura!
Dunque la questione rimane aperta: quale fra l'immagine e la parola scritta, è il mezzo più efficace e immediato di comunicazione?
Se consideriamo l'immediatezza, allora la risposta è sicuramente l'immagine. Perché un'informazione che arriva attraverso un'immagine è già pronta, non ha bisogno di ulteriori elaborazioni della nostra mente e colpisce direttamente la nostra sfera emotiva. L'immagine quindi è facile, "alla portata di tutti", e quindi largamente utilizzata per influenzare le masse. Tra pubblicità, moda e propaganda, viviamo in un mondo fatto di immagini: si pensi ai manifesti affissi ad ogni angolo della città, ai volantini distribuiti per strada, alle foto appariscenti ai lati di ogni pagina web, agli innumerevoli video promozionali su ogni canale della televisione.
Se invece ci occupiamo dell'efficacia, l'immagine non sempre riesce ad esprimere con pienezza i concetti che vorrebbe trasmettere. Si rischia una comunicazione superficiale, che si limita all'apparenza e all'impatto emotivo. Il messaggio di fondo potrebbe rimanere incompreso, o peggio, male interpretato.
Consideriamo allora il valore della parola scritta. La descrizione di un paesaggio suggestivo, la narrazione di rocambolesche avventure, ma anche un articolo di giornale dal tono tagliente o un discorso appassionato, coinvolgono una parte di noi che rimane nascosta quando ci affidiamo solo alla vista. Questa parte non è altro che l'immaginazione, la fantasia, la capacità mentale di creare le
nostre immagini. Si tratta di un processo di elaborazione di dati che puo' consistere nella creazione di una vera e propria "realtà virtuale" (per esempio, nel caso si stia leggendo un romanzo avvincente) oppure, più semplicemente, nella costruzione di schemi mentali per assimilare informazioni complesse e "disporle" nella nostra mente in una forma a noi più congeniale. Con l'uso dell'immaginazione, ognuno di noi rende proprie e arricchisce le informazioni provenienti dall'esterno, acquistando dunque una conoscenza più profonda.
Concludendo, sebbene l'immagine sia un valido strumento per semplificare concetti complessi, trasmettere informazioni in modo immediato o anche suscitare particolari emozioni, la parola scritta ha un potere maggiore: aprire la mente. E' la parola scritta, infatti, che ci permette - come si dice in gergo - di pensare
con la nostra testa.
PS. Teniamo a mente le parole di Umberto Eco:
... È la stessa ragione per cui saper leggere allunga la vita. Chi non legge
ha solo la sua vita, che, vi assicuro, è pochissimo. Invece noi quando
moriremo ci ricorderemo di aver attraversato il Rubicone con Cesare, di
aver combattuto a Waterloo con Napoleone, di aver viaggiato con Gulliver
e incontrato nani e giganti. Un piccolo compenso per la mancanza di
immortalità.