giovedì 27 gennaio 2011

La bellezza e i suoi effetti collaterali

Con l'innalzamento dell'aspettativa di vita e il miraggio di una vecchiaia sempre più lontana, per la società di oggi la cura del corpo è diventata un'ossessione. Lo si può chiaramente notare ogniqualvolta si accende la televisione: le pubblicità di prodotti per l'estetica sono frequentissime, così come le apparizioni di donne con nasi, seni rifatti o di uomini super-atletici anche dopo i cinquant'anni.
Interessarsi del proprio corpo non è affatto da biasimarsi: mantenere un'alimentazione sana, praticare attività fisica ed evitare vizi come il fumo, aiutano non solo a migliorare il proprio aspetto, ma anche ad allontanare malattie più o meno gravi. Inoltre il desiderio di un corpo bello e in salute è da sempre stato presente nella mentalità umana, collegato al bisogno di autostima e rispetto. Ma non bisogna fare di un desiderio legittimo un obbligo universale, una trappola per la società. Sembra infatti che avere un corpo perfetto ed eternamente giovane sia diventato una delle maggiori preoccupazioni di uomini e donne che si avviano verso l'inevitabile vecchiaia, cosa che porta conseguenze preoccupanti da diversi punti di vista.
Innanzitutto il nostro corpo, ciò che per primo dà un'idea della nostra personalità e che racconta agli altri la nostra vita, diventa anonimo e omologato e perde tutta la sua individualità. Così, dove va a finire la nostra essenza? Oggi è nascosta da sorrisi innaturalmente tirati e facce totalmente inespressive e continuando di questo passo sarà perduta per sempre. Il nostro corpo non servirà ad altro che a garantirci una posizione nella società o ad aprirci la strada verso il mondo dello spettacolo perché, come ci insegna la pubblicità di Miss Italia, "la bellezza è un talento". Ma è un merito nascere belli? Qual è la vera bellezza? Una volta si diceva che fosse quella interiore, la grandezza d'animo, ma recentemente questo valore sembra essere stato completamente dimenticato...forse perché scomodo: le rughe si possono eliminare, ma non esiste alcuna operazione chirurgica che possa "nobilitare l'animo".
Anche la nostra storia e le nostre esperienze vengono cancellate da questo nuovo modello di successo, poiché "il corpo permette non solo alle donne, ma anche agli uomini, di vivere più volte la stessa vita, di ricominciare ad amare e desiderare come quando erano più giovani", come afferma Michela Marzano in articolo uscito su La Repubblica. Ma la filosofa ci ricorda anche che "ogni età ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi" e bisogna cogliere gli aspetti positivi di ciò che stiamo vivendo, senza preoccuparci di invecchiare "prima del tempo".
Se si può accettare una certa libertà nell'occuparsi del proprio corpo, bisogna però fare attenzione a non far diventare la vecchiaia un tabù. Non tutte le persone desiderano (e giustamente!) restare "giovani per sempre", oppure non ne hanno le possibilità: vanno perciò discriminate, colpevolizzate? Assolutamente no. Anzi, vanno ammirate per la loro sincerità, qualcosa che al giorno d'oggi è purtroppo in via d'estinzione. Diceva Anna Magnani al truccatore sul set di "Mamma Roma" di Pasolini: "Non cancellarmi le rughe, lasciamele tutte. Ci ho messo una vita a farle".
Dunque amiamoci per quello che siamo e non cerchiamo di assomigliare a modelli definiti "perfetti" dalla società. Ricordiamoci di restare in sintonia con il nostro corpo e di curarlo, ma anche di ammirarlo per le imperfezioni che ci rendono unici al mondo e irripetibili.

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