domenica 24 ottobre 2010

Argilla

Argilla. Non è un horror, non è un fantasy, non è un thriller, ma forse è un po’ tutto questo, una storia tenebrosa dal grande impatto emotivo. L’inquietudine suscitata da questo romanzo va al di là della suspense e del mistero poiché l’angoscia del protagonista, Davie, che a poco a poco si accorge di star perdendo il controllo delle proprie azioni, si riflette sul lettore provocandogli un voluto disagio.
Disagio è sicuramente ciò che Stephen Rose porta agli adolescenti di Felling. Un ragazzo misterioso, solitario, sorprendentemente abile nel lavorare la creta. Davie capisce subito che Stephen è una compagnia pericolosa, ma rimane in qualche modo affascinato (o ipnotizzato?) dal carattere persuasivo del ragazzo e dalle sculture di argilla, che sembrano prendere vita agli ordini del loro creatore. Argilla, creature, mostri…Ma chi è il vero mostro? Forse non è il prepotente Mouldy, forse neanche l’uomo d’argilla animato da misteriose e oscure forze. Forse il male è dentro di noi, pronto ad uscire: basta una piccola spinta.
Tra i temi trattati durante la narrazione, superstizione e religione sono fondamentali: qui si nota la loro tendenza a mescolarsi e quanto possano condizionare le persone.
Inoltre, David Almond ha il talento di riuscire ad avvicinare la realtà e la fantasia fino a sfiorarsi. I suoi personaggi, tanto in Argilla quanto in Skellig (il suo primo e fortunato romanzo), vivono avventure dense di magia e di creature fantastiche, ma alla fine della lettura viene spontaneo domandarsi se non sia stato solo un sogno, uno scherzo dell’immaginazione. I romanzi di Almond infatti si potrebbero interpretare come complesse ed eleganti metafore: egli con maestria e finezza, si addentra nella psicologia dell’adolescenza trasformando le speranze in angeli e le paure in mostri di argilla.
Così come Skellig, anche Argilla vanta uno stile semplice e scorrevole che riesce a catturare l’attenzione di lettori di ogni età, ma, a differenza del suo precedente romanzo, Almond ha deciso un finale diverso per questa storia perché il lieto fine è minacciato da un male sempre in agguato.
Un storia da brivido, non solo per ragazzi.

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