giovedì 28 luglio 2011

Razza di deficienti! [cit.]

Vi giro la mail che mi ha inviato Greenpeace proprio oggi.
Traete le vostre conclusioni.

Guarda la lenta morte di una tigre di Sumatra ferita e intrappolata. Con questo video shock denunciamo ancora una volta i crimini forestali commessi dalla multinazionale APP (Asia Pulp and Paper). Il video è stato realizzato da un membro dello staff di Greenpeace che ha seguito il tentativo di salvataggio della tigre ad opera delle guardie forestali.

A causa della distruzione delle loro foreste, le ultime tigri di Sumatra sono costrette ad avvicinarsi sempre di più agli insediamenti umani dove restano vittima delle trappole per la cattura dei cinghiali. Ogni anno, infatti, solo nella provincia di Riau 1.600 kmq di foresta, una superficie superiore all'intera area urbana di Roma, vengono distrutti a causa della produzione di polpa di cellulosa e olio di palma.

Se APP non trattasse preziosi ecosistemi come carta straccia e per farne packaging, quel magnifico esemplare di tigre non si sarebbe mai avvicinato a un villaggio, restando intrappolato fino a morire dopo sette giorni di agonia.

Qualche mese fa abbiamo scoperto che parte del packaging usa e getta prodotto da APP viene utilizzato dalle grandi multinazionali dei giocattoli come Mattel, Disney e Hasbro. Per questo stiamo facendo pressione su queste aziende affinché interrompano completamente i loro legami commerciali con un campione della deforestazione.


 


Non ci sono parole per descrivere questo orrore, ma anch'io ho tratto le mie conclusioni, e si riducono ad un solo concetto: il profitto. La distruzione di interi ecosistemi, lo sterminio della Natura che ogni giorno ci dà sostentamento, un Pianeta ucciso lentamente, quasi con perversione, semplicemente per il desiderio di ricchezza.
In pratica stiamo distruggendo la nostra casa. Stiamo deliberatamente affondando la barca su cui navighiamo. E per cosa poi? Per essere più ricchi?
Il problema è che abbiamo frainteso il significato della parola ricchezza. Il denaro non dà la felicità - ormai lo hanno già detto in molti - ma semplicemente il desiderio di avere altro denaro. E chiamereste felice una vita corrotta da una costante insoddisfazione, da una ricerca ossessiva di...pezzettini di carta? Perché alla fine, se ci pensate, cosa sono i soldi? Pezzettini di carta. Ok, non averne comporterebbe una vita di grandi sacrifici (notate che non ho detto che non si potrebbe vivere) e non mi vergogno nel dire che li ritengo necessari per la vita che conduco, ma di certo il denaro non occupa una posizione di rilievo nella mia scala personale dei valori della vita. Detto ciò, io credo che la vera ricchezza sia quella interiore. Senza mettermi a fare complesse disquisizioni filosofiche, dico soltanto che una persona può definirsi ricca nel momento in cui riesce a gioire della propria vita, a sentirsi in pace con se stessa e in armonia con la realtà che la circonda. E non è forse questo essere felici?
Evidentemente alcune molte persone, purtroppo, non la pensano così. Se pensate che ci sono persone che venderebbero l'anima per il denaro o per il potere...
Tutto ciò non è normale. Che razza di deficienti! [cit.]

Nessun commento:

Posta un commento