sabato 8 settembre 2012

I racconti di Pietroburgo


Tra sogni e fantasmi, ecco l'inquietante Pietroburgo di Gogol'

Annoverata tra le più importanti opere di Nikolaj Gogol', I racconti di Pietroburgo è una raccolta di brevi storie dense di mistero e suggestione.
Gogol', senza dubbio uno dei maggiori scrittori della letteratura russa del XIX secolo, è ricordato allo stesso tempo come esponente del Realismo e come autore dallo stile visionario. Egli caratterizza i suoi racconti con una satira ben studiata, criticando l'ambiente burocratico (in cui egli stesso vive) e l'ambiente aristocratico-militare. Al primo accusa di collezionare funzionari dal titolo improbabile e di inutile ruolo, del secondo critica la superbia e l'ossessiva ricerca di potere e ricchezze. Ma questo sfondo di denucia sociale non è che un aspetto dell'opera di Gogol'.
Molto più evidente, soprattutto ne I racconti di Pietroburgo, è la capacità di dar luogo a situazioni assurde, oniriche e spesso tormentate. Scrive Tommaso Landolfi, traduttore della suddetta raccolta: "Essi [i racconti] possono rappresentare... quasi l'ideal fase di passaggio fra le produzioni gogoliane dell'estrema giovinezza e Le anime morte...; fra insomma le prime e le ultime speranze e la disperata crisi". Malato di nevrosi e destinato ad una profonda crisi religiosa prima della morte, Gogol' trasporta nei suoi personaggi la propria travagliata esistenza, creando per loro vicende grottesche e surreali. Il passaggio dall'impronta realistica a quella surreale è inoltre favorito dall'amicizia con il poeta Aleksandr Puškin, dal quale Gogol' trae presumibilmente ispirazione per le sue opere.
I cinque racconti di Pietroburgo, tratti in parte dall'opera Arabeschi (La Prospettiva, Memorie di un pazzo, e Il ritratto) e in parte da pubblicazioni singole (Il naso, Il mantello), sono stati raccolti in un unico volume dopo la morte dell'autore. Essi presentano alcuni temi comuni quali la crisi d'identità, la confusione tra sogno e realtà, l'illusoria felicità data dal denaro, la paura di compromettere la propria reputazione sociale. Vediamo ne Il naso una storia alquanto divertente dove il "rispettabilissimo" assessore di collegio Kovalev viene messo in ridicolo dal suo stesso organo olfattivo; ma passando subito a Il ritratto, entriamo nell'atmosfera cupa della vicenda del pittore Cartkov, che rovina la sua esistenza a causa di un quadro "maledetto"; e ancora in La Prospettiva ecco un altro pittore tormentato dalle visioni di un sogno ammaliante da cui non riesce a svegliarsi. Angosciante invece Il diario di un pazzo, apoteosi della perdita della propria identità; ed infine arriviamo a Il mantello, in cui la fama e il riscatto dello sfortunato protagonista arrivano soltanto dopo la morte.
I racconti di Pietroburgo è un'opera notevole, tuttavia non subito facile alla lettura per via del complesso periodare. La brevità dei racconti risulta perciò un punto a favore, poiché permette un graduale approccio allo stile particolare dell'autore. In conclusione, dunque, questa raccolta offre un'ottima opportunità per avvicinarsi alla grande letteratura russa, senza dover subito affrontare le imponenti opere dei celebri Tolstoj e Dostoevskij.

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