domenica 10 luglio 2011

1984

Capolavoro della narrativa distopica, 1984 è divenuto ormai un classico della letteratura inglese del XX secolo. Realizzato tra il 1946 e il 1948, il romanzo porta un titolo allusivo quanto provocatorio, ottenuto dallo scambio delle cifre finali dell’anno stesso in cui è stato completato: con questo espediente, lo scrittore George Orwell (pseudonimo per Eric Arthur Blair) sembra voler porre un monito alla società del tempo, appena uscita dal secondo devastante conflitto mondiale e agli albori della guerra fredda. 1984, infatti, proietta il lettore in una realtà distorta, un mondo corrotto in cui regnano l’odio e la paura, nient’altro che le basi per un totalitarismo “perfetto”.
«Che cosa succede, se il passato e il mondo esterno esistono solo nella vostra mente e la vostra mente è sotto controllo?» Si chiede Winston, il protagonista, durante una delle sue tante riflessioni. Basta questo per renderlo incriminabile di psicoreato, egli ne è consapevole. Allo stesso tempo però, sa di essere nel giusto, sa che il Socing è solamente un insieme di menzogne e cova segretamente il folle desiderio di una rivolta di massa. Winston è ‘l’ultimo eroe’, che insieme alla compagna Julia, crede ancora nell’amore, nella libertà e nella dignità umana, valori destinati a scomparire per sempre a opera della neolingua, l’idioma ufficiale del Partito, che ha lo scopo di eliminare tutti i termini “non necessari” insieme ai loro concetti. Ma questo è solo uno dei numerosi strumenti di controllo del Grande Fratello, la mente onnisciente e onnipotente al vertice della gerarchia dello stato di Oceania. Essa è in continua guerra con l’Eurasia o l’Estasia, le altre due super potenze in cui è diviso il pianeta, ma poco importa quale sia il nemico e quale l’alleato, perché il passato, recente e lontano, è perfettamente modificabile e il Grande Fratello è da sempre e sempre sarà infallibile e vittorioso.
Questa angosciante considerazione accompagna il lettore per tutta la durata della narrazione che, pur essendo ricca di colpi di scena, presenta una fluidità sorprendente e rende il romanzo scorrevolissimo, quasi a creare un contrasto con la gravità dei temi trattati. 1984 è infatti un grido silenzioso, un’accusa feroce ai regimi totalitari, sia di stampo nazi-fascista che comunista, intenzionati a piegare tutta la popolazione al volere di una ristretta casta privilegiata. Ma cosa può fare un uomo solo, di fronte ad un potere illimitato e senza scrupoli? La risposta non lascia speranze: soccombere, ed accettare che 2+2=5.



 

7 commenti:

  1. Uno dei libri più belli che ho letto. Uno di quelli in grado di aprirti la mente e farti ragionare.

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  2. E io vedrò HP7 prima di te! Mwahaha!! Saluti dal mare di Punta (e da parte della Marty) :)

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  3. L'ho già visto!!!
    No, purtroppo no, quanto ti invidio!!!

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  4. Oh, che brutto! E' finito tutto! E adesso cosa faro'?? L'unica cosa che potro' fare sara' rimembrare! Che peccato...:______(
    P.s: la linea e' il fiume di lacrime!

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  5. Ahaha! Anche la Marty, dopo aver visto il film, è andata in crisi depressiva!

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  6. Noooooooo è finitoooo :(
    Che DISAGIO

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