venerdì 16 luglio 2010

Se questa è libertà...

Rapporto libertà di stampa 2009: Italia da 44° a 49° posto nel mondo (Reuters Italia 20 ottobre 2009). Questo dato dovrebbe essere significativo, ma evidentemente più della metà degli italiani (51,85%) pensa che il nostro sia un paese libero, felice e senza problemi.
Certo, le interviste a donne sorridenti che escono da negozi lussuosi piene di borse sono molto rassicuranti. Intanto però le fabbriche chiudono e migliaia di persone, con famiglie da portare avanti, perdono il lavoro e la dignità.
Certo, scoprire che le tartarughe fanno amicizia con i cagnolini è molto divertente. Molto meno lo sono i video (mai trasmessi alla televisione) in cui i poliziotti picchiano a sangue, con i manganelli, donne, vecchi e ragazzi che reclamano, pacificamente, per i loro diritti sempre trascurati.
Aggiornarsi sui nuovi gusti dei vip, ed imitarli, fa sentire importanti. Ma diventa difficile, almeno per me, sentirmi importante, quando i telegiornali riportano le notizie di milioni (non migliaia) di persone nel mondo che muoiono a causa di innumerevoli guerre, senza accusare l’inutilità di questi scontri, senza accusare la negligenza di coloro che, con poco, potrebbero fare tanto per migliorare questa situazione.
Se vengono trasmesse un sacco di notizie irrilevanti (a partire dai dieci minuti abbondanti dedicati al calcio in ogni telegiornale) significa che le notizie veramente importanti sono “scomode”: la gente non deve venire a conoscenza di certi fatti, in modo che non possa lamentarsi. Ma se ciò viene considerato “libertà di stampa”, allora ho bisogno di qualcuno che mi spieghi meglio il concetto di libertà.

NO ALLA LEGGE BAVAGLIO

2 commenti:

  1. per quanto tutto quello scritto qui sopra si vero, fin troppo vero, mi tocca dire che non conterà niente.
    molti documenti, libri , saggi e via dicendo espongono l'argomento in questione, e molte persone ne sono a conoscenza.
    a questo punto sorge un dubbio: perché se la gente è a conoscenza di questi fatti le cose non cambiano?
    indovina un po', è perché nessuno fa niente.
    la gente, che lo ammetta o meno, a paura di mettersi contro il sistema, il governo o chi che sia, a mio parere.
    finché la gente non si deciderà ad affrontare queste autorità e a cercare di cambiare le cose, le cose non cambieranno certo da sole.
    è vero che qualcuno ha lottato e lotta per questo, ma chi lo fa non ha seguito, nessuno ha il coraggio di appoggiare certi movimenti ed il governo lo sa benissimo.
    anche se questo articolo spingerà 4 persone verso la "conoscenza" da tutti tanto sognata, queste 4 persone dubito che cambieranno le cose.
    la storia non è fatta da pochi uomini, ma dalle masse che seguono questi, quindi finché le masse non appoggeranno questi ideali e, soprattutto, finché chi è al comando di questo povero mondo non si deciderà a cambiare le cose, noi vivremo nell'ignoranza, nella sottomissione e nella repressione e il povero mondo in questione ne soffrirà sempre di più.
    DonMonta

    RispondiElimina
  2. >DonMonta: Hai detto delle cose verissime. Non è famosa infatti l'espressione "Popolo bue"? La buona volontà e lo spirito di iniziativa mancano sia dall'alto che dal basso.
    Comunque, anche se le speranze di migliorare questo pianeta (che stiamo distruggendo in tutti i modi) sono pochissime, non dobbiamo arrenderci: dobbiamo fare tutto quello che possiamo, anche se il nostro intervento ci sembra insignificante. Se non possiamo migliorare le cose, possiamo sempre fare qualcosa per evitare che peggiorino.

    RispondiElimina